Dolce dormire...

 

"Separati dalla mamma schiamazzano gli anatroccoli, belano le pecorelle e piangono i bambini...
Come si può dormire se si è in ansia per qualcosa? Come si potrebbe dormire su una barca in un mare in tempesta? Si riesce ad addormentarsi solo se ci sente protetti e in luogo sicuro, e il luogo più sicuro per un bambino molto piccolo è vicino alla propria madre..." (Anna Maria Moschetti, Maria Luisa Tortorella, Uppa)


Dormire insieme ai propri bimbi sembra strano nella nostra società, ma è molto comune in altre parti del mondo e nel mondo naturale. Non è simbolo di inciviltà o arretratezza, è anzi molto rispettoso delle esigenze fisiologiche dei bambini. Quindi se ve la sentite, se siete stanche di alzarvi ad allattare...portate il bimbo nel lettone senza paura, solo con qualche piccola accortezza (vedi avanti).

Molti pediatri e psicologi affermano vari vantaggi del sonno condiviso.
- Garantisce una gestione ottimale dell'allattamento, una buona produzione di latte, una buona crescita del bambino e protezione immunologica (sembra infatti che il latte notturno sia più nutriente). Inoltre permette sia alla mamma sia al bambino di riposare meglio per gli alti livelli di ossitocina e prolattina in circolo.
-Protegge dal rischio della Sids tramite l'armonizzazione del respiro: la mamma funziona da "metronomo" e ricorda al bimbo di respirare. Il contatto col corpo materno permette un'ottimale termoregolazione, evitare quindi coperte pesanti e ambienti surriscaldati. Gli stimoli uditivi, tattili, olfattivi che provengono dal corpo materno rilassano il piccolo ma mantengono stimolate le sue terminazioni nervose: si è visto che i bimbi che dormono con le mamme trascorrono più tempo in fase REM, perciò le concentrazioni di ossigeno nel loro sangue sono più alte e le reazioni di risveglio, in caso di disturbi respiratori, più efficaci.
(Non a caso si consiglia l'uso del ciuccio -surrogato del seno e degli stimoli del corpo materno- per quei bimbi che dormono da soli)

E' pericoloso?
L'istinto materno è molto potente e vi impedirà di schiacciare il bambino. Di solito le mamme si dispongono a culla, accoccolate su un fianco attorno al bebè. Questa posizione protegge il bimbo e rende facile l'allattamento. Se allattate a richiesta anche il vostro sonno sarà spesso in fase REM, di solito le mamme sono molto selettive agli stimoli: un camion che passa non le sveglia, ma una variazione nel ritmo del respiro del bimbo le allerta. Evitare il dormire condiviso se:
-si prendono psicofarmaci, si assumono sostanze stupefacenti, si è sotto l'effetto di alccol. Se si è obese.
-evitare soprattutto all'inzio l'uso di cuscini e coperte comuni per mamma e bebè. Sotto la vostra testa mettete un asciugamano e coprite il bimbo con copertina separata.
Infine...attente al papà!!:O) in lui l'istinto materno è ovviamente meno preponderante, soprattutto di notte e quando non è abituato alla presenza del piccolo, e potrebbe dare una gomitata al bimbo girandosi...mettete qualche divisiorio tra il bimbo e il papà, oppure utilizzate materassi a tre piazze o allestite un "side bed": attaccate il  lettino del bimbo al vostro lettone, avendo cura di alzare il materassino affinché sia al vostro livello e riempiendo gli spazi vuoti  tra un materasso e l'altro con coperte che non affondino.

E' faticoso?
Uno studio recente dell'OMS afferma che le mamme che allattano i piccoli, dormono di più se allattano i piccoli nel loro letto e li lasciano dormire con loro. Se allattate a richiesta il vostro sonno sarà spesso in fase REM e quindi i risvegli più naturali e meno faticosi. L'ossitocina in circolo aiuta la mamma a rilassarsi, a riposarsi anche con risvegli frequenti. La natura non falla...:O) Come diceva qualcuno, siamo macchine "quasi" perfette!!

Ma fino a quando?
Il bimbo non prende un vizio, semplicemente ha un'esigenza fisiologica del contatto continuo e del nutrimento notturno. A volte si sente dire: "A 8 mesi non ha più biosgno della tetta di notte"...eppure a 8 mesi il bimbo è ancora più esigente verso la mamma, perché a quell'età l'ansia da separazione è più forte e per vincerla e per stabilire una base sicura il bimbo cerca di continuo la mamma, soprattutto la notte. Ai 18 mesi-due anni il bimbo può cominciare a comprendere l'attesa senza esserne traumatizzato. Se volete, con gradualità, potete provare a dargli la regola di non ciucciare di notte (varie strategie: "aspettiamo che cantino gli uccellini" "tetta no, bacino sì"...). Dai tre anni, soprattutto se in compagnia di un fratellino, i bimbi possono accettare di buon grado di dormire in camerette separate. Ma tutto dipende dalla sensibilità e dalla cultura del genitore. Per alcuni genitori e in alcune culture i bimbi dormono con i genitori fino all'adolescenza e non sono di certo più viziati dei nostri...."mammoni trentenni"!!!

Per approfondire:
William Sears “Genitori di giorno e…di notte. Come far dormire vostro figlio”, La leche League 2007
Grazia Honegger Fresco “Facciamo la nanna. Quel che conviene sapere sui metodi per far dormire il bambino” Il Leone Verde 2006.
James McKenna "Di notte con tuo figlio" ed. Leone Verde, 2011

Alessandra Bortolotti "e se poi prende il vizio?" ed. Il leone verde 2010